Produttrice di mieli invernali rari, l'ape nera è eccellenza siciliana
Non è vero che tutte le api sono gialle e nere. Esistono api scure, grigie o anche nerissime, proprio in Italia, simili morfologicamente alle api nere africane ma meno aggressive di quest’ultime.
La storia dell’Ape nera sicula
Nata e sviluppatasi in Sicilia fino agli anni ‘70, l’Ape nera sicula fu poi abbandonata dagli apicoltori locali che preferirono importare dal nord le api ligustiche (l’ape per antonomasia), oramai ritenute lo standard in tutta Italia per la produzione del miele. A causa di ciò, l’Apis Mellifera Sicula rischiò l'estinzione, fino a quando Pietro Gendoso, entomologo e docente dell'Università di Palermo, la studiò e trasferì la passione per questa varietà di api a un suo studente, Carlo Amodeo. Se ancora oggi l’Ape Nera Sicula è presente nell’Isola, lo si deve esclusivamente all’interesse di questi ultimi. Gli stessi operarono installando prima alveari solo sull’isola di Ustica, successivamente a Filicudi, Alicudi e Vulcano, in modo che l’insetto potesse mantenere la purezza genetica.
Caratteristiche morfologiche
Presenta le ali più piccole rispetto alle altre specie, resiste bene alle temperature estreme, caratteristica dovuta a centinaia di anni di acclimatazione in una terra così calda e apparentemente ostile. A differenza delle altre, queste api riescono quindi a produrre miele sia in inverno (è famosa per la produzione di mieli invernali rari come quelli di Carrubo, Nespolo e Mandorlo), sia in estate a più di 40 °C, temperatura limite per le altre varietà. A differenza delle comuni api a cui siamo abituati, l’Apis Mellifera Sicula è molto docile, tanto che gli apicoltori non ricorrono all’ausilio di maschere nelle operazioni di smielatura.
Caratteristiche organolettiche del miele:
Il miele d’ape nera ha proprietà davvero sorprendenti. Contiene antiossidanti in quantità fino a dieci volte superiori rispetto al normale, 13 sostanze antibatteriche e quattro antifungine. Un vero e proprio rigenerante e ricostituente naturale con proprietà curative e terapeutiche. Inoltre, la grande biodiversità della flora siciliana consente la bottinatura e conseguente produzione di più di venti tipi di miele monoflora.
Presidio Slow Food
Il Presidio è stato avviato con Carlo Amodeo nel 2008 per sollecitare l’attenzione e lanciare un allarme circa il rischio di estinzione di questa razza autoctona. Negli anni successivi altri apicoltori si sono interessati a questa razza e oggi il Presidio è composto da otto allevatori che hanno recuperato le regine di questa specie, da Carlo Amodeo. Un grande successo è stato l'avvio del “Progetto di reintroduzione e di conservazione della sottospecie a rischio di estinzione Apis mellifera sicialiana”, avvenuto nel gennaio 2012, grazie al finanziamento della Regione Sicilia e seguito dal CRA-API di Bologna (il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, Unità di ricerca di Apicoltura) in collaborazione con l'Università di Catania e di Palermo, l'Istituto Zooprofilattico della Sicilia, la Soat di Collesano, Apicoltura Amodeo e Slow Food.
Il progetto prevede la ricerca di nuove linee genetiche, indispensabili per combattere il problema più grave di questa razza (la consanguineità), l'istituzione di stazioni di fecondazione in luoghi isolati sull'isola, poiché i costi per la conservazione sulle isole minori sono troppo elevati e scoraggiano gli apicoltori e la valutazione delle prestazioni della nera sicula a paragone con la ligustica.
Ci si auspica che questa preziosissima specie autoctona possa proliferare per ripopolare il territorio delle isole meridionali.
Foto di az. Agricola Percia Quartari, Sodeste Italia, Claudio Meli