Se c’è qualcosa che abbiamo imparato durante gli ultimi tre anni è prenderci cura di noi stessi, della nostra salute e della nostra dieta. Uno degli ingredienti più affascinanti e comuni delle ricette must have per la cura del nostro corpo è il miele. Proprio lui, alleato contro la tosse, amico della pelle e dell’ambiente. Dalla consistenza sciropposa per via della miscelazione tra fruttosio, glucosio, saccarosio ed altri zuccheri; ne riconosciamo l’odore e probabilmente anche come utilizzarlo in qualche ricetta ma quali sono le proprietà benefiche del miele? E quali nuove tecnologie possono trasformare uno degli ingredienti più antichi della tradizione occidentale in un prodotto innovativo per la conservazione degli alimenti?
Il miele è uno dei prodotti più antichi della storia
Utilizzato sin dalla preistoria, le prime tracce risalgono agli antichi Egizi, inventori dell’apicoltura nomade e della medicina sperimentale, che oggi sta tornando di moda, e nella quale la chiave di volta era proprio il nettare degli dei. I Sumeri ed i Babilonesi ne scoprirono le proprietà benefiche nei confronti della pelle, tanto che vi erano sanzioni previste dal codice di Hammurabi per chi tentava di rubarlo. Ed infine i Greci ed i Romani allevavano le api per ottenere il miele che veniva usato per dolcificare cibi e bevande, in modo particolare amavano metterlo nel vino.
Le care vecchie abitudini
Nel corso del tempo il miele ha perso un pò di terreno, venendo gradualmente sostituito dallo zucchero, ma negli ultimi tempi i consumatori hanno finito per rispolverare i vecchi rimedi della nonna, sempre efficaci e, spesso, più ecosostenibili. Pochi, infatti, ricordano che prima dell’avvento delle pellicole e dell’utilizzo diffuso della plastica uno dei metodi per preservare il cibo più antichi prevedeva l’avvolgimento del cibo in panni di cera d’api. Questo consentiva una conservazione degli alimenti più duratura, prevenendo una buona parte dello spreco globale che spesso origina proprio dalle nostre cucine.
Qualche volta le nuove tecnologie sono solo vecchie strategie un pò rivisitate ed in tal senso un nuovo trend sta prendendo piede nelle cucine degli italiani e dei ristoranti dello stivale: l'utilizzo di pellicole in cera d’api salva freschezza. La cera viene solitamente prodotta in scaglie sottili dagli stessi insetti per la costruzione delle celle esagonali del cosiddetto favo, dove verranno depositati miele e polline.
La cera ottenuta dalla sola fusione con acqua calda e senza aggiunta di altre sostanze assume il nome di "cera vergine", largamente utilizzata per coprire i formaggi ma non solo: può essere trasformata in pellicola, come viene fatto dalla start up Beeopak che l'ha realizzata attraverso il cotone biologico imbevuto in cera d’api, olio di nocciole IGP piemontesi biologiche e resina di pino.
Così come il miele, la cera ha proprietà antibatteriche che consentono la protezione degli alimenti ma soprattutto ha la peculiare caratteristica di essere traspirante ma impermeabile all’acqua; di conseguenza non si lascia attraversare facilmente dalle goccioline di umidità, proteggendo le caratteristiche organolettiche del prodotto e riducendo gli sprechi.
In Boniviri, oltre ad amare il miele, sappiamo quanto le api siano fondamentali per l'agricoltura: abbiamo scelto di tutelare attraverso Rosario, il nostro apicoltore itinerante, l'Ape Nera Sicula, specie in via d’estinzione e re-introdotta da qualche anno grazie all’Associazione allevatori Apis mellifera siciliana. Quest'ape speciale è autrice di mieli Boniviri buonissimi come il millefiori e il castagno e, anche supportata dalle altre specie, di miele di sulla e zagara di arancio. Tutti biologici, genuini, grezzi, non centrifugati o pastorizzati, mantengono le loro naturali proprietà nutrizionali di prevenzione delle malattie da stress ossidativo e dalle infezioni del sistema respiratorio.
Provare per credere!