Aperitivo con Marco e Sandra, Chef e partner del ristorante Stefenelli Desk, un progetto di alta cucina nel cuore di Aosta che esalta con rigore (tedesco) e creatività le migliori materie prime del territorio.
Mezzanotte e dodici, una stazione deserta e un Paese sconosciuto. In mano un indirizzo sbiadito e il vuoto scavato da un lutto, di quelli che neppure lo spaziotempo più dilatato riesce a colmare. Inizia così il viaggio nella ristorazione di Marco Stefenelli, Chef e proprietario del ristorante Stefenelli Desk.
“Avevo appena perso papà. In quei momenti cadi bambino e ti rialzi improvvisamente adulto”.
Quando Marco si rialza e sale sul treno diretto a Bonn, in Germania, ha solo sedici anni e il bagaglio carico di voglia di ricominciare.
“Avevo appena terminato l’alberghiero, non avevo un soldo e non conoscevo una parola di tedesco. Ogni giorno, sotto qualsiasi cielo, dovevo fare tre chilometri a piedi per andare al ristorante e tre a tornare”. L’inizio è difficile, ma Marco è un talento e si fa strada presto.
“Alla fine degli anni ‘90 l’alta cucina tedesca era molto innovativa - più ancora di quella italiana - così sono cresciuto in fretta acquisendo la tecnica, la precisione e il rigore tipici della cultura tedesca”.
Arrivano le prime grandi soddisfazioni. Marco cucina per i nomi più importanti della scena politica internazionale: Premi Nobel per la Pace come Willy Brandt e Yāsser ʿArafāt e uomini di stato come Elmut Kohle, che frequentava il ristorante accompagno dal suo delfino e futuro leader della Germania, Angela Merkel.
credits: manufatto
Passano gli anni e Marco avverte il bisogno sempre più urgente di tornare nella sua cittadina di origine, Cogne, gemma incastonata tra le rocce del Parco del Gran Paradiso. Da un intreccio di coincidenze nasce l’opportunità di aprire il suo primo ristorante. Non ci pensa due volte, apre ed è subito un successo. Gli affari vanno a gonfie vele, ma la clientela è turistica e lui sente di non potersi esprimersi pienamente. Dopo una nuova parentesi tedesca, arriva un’altra opportunità. È quella giusta, ad Aosta: nasce “Stefenelli Desk”. Con Sandra, che è partner nella vita oltre che nel lavoro. Qui Marco può sviluppare fino in fondo la sua idea di cucina che ottiene in poco tempo riconoscimenti importanti: prima il Cappello su Espresso, poi la Forchetta su Gambero Rosso e, nel 2023, quello più prestigioso: la segnalazione nella guida Michelin.
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Intanto ci raggiunge Sandra, accompagnata da un sorriso caldo e da un vino, la sua passione più grande.
“Dai vini, all’accoglienza, all’amministrazione, Sandra si assicura che tutto funzioni alla perfezione. Senza di lei non sarei nessuno”, dice Marco mentre l’avvolge con il suo sguardo timido e carico di amore profondo.
“La mia cucina è schietta, sincera, senza fronzoli. Pochi ingredienti, selezionati con estrema cura e abbinati con passione”. “Così vogliamo che sia anche l’accoglienza – aggiunge Sandra: genuina, vera, non ruffiana”. Il brusio festoso delle bollicine si acquieta e chiedo a entrambi come vedono il futuro della ristorazione.
“Siamo convinti che la cucina tornerà all’essenziale. Ecco, l’essenziale è la cifra del nostro progetto”.
Arrivano i primi clienti e dobbiamo salutarci. Un sole già primaverile scalda gli antichi ciottoli di Via d’Avise, dove si trova il ristorante. Non è un caso, forse, se questo vicoletto nascosto nel cuore romano della città è intitolato a un'antica famiglia nobiliare locale originaria della Germania, i D’Avise. Cogne-Bonn, Stefenelli Desk-Via D’Avise. Curiose e inaspettate sono le traiettorie che il destino disegna per noi, penso, mentre leggo su Wikipedia il motto di questa antica casata: "Qui tost Avise tard se repent", "chi crede subito a qualcosa, è destinato a pentirsi". Non credere, comprendere. Andare fino in fondo, non farsi ingannare dai fronzoli, cercare l’essenza delle cose. Per parlare al cuore. Lì dove arriva, dritta e schietta, la storia (e la cucina) di Marco e Sandra.