“Sono partito ragazzo e sono tornato uomo. Dopo tanti anni all’estero, volevo rientrare in Italia per una sfida emozionante.” Dietro i movimenti composti di Matteo percepisco la vibrazione gioiosa di chi sta vivendo un’avventura emozionante. È l’F&B Director di Six Senses Rome, hotel di lusso affacciato su Piazza di San Marcello, in pieno centro storico. Di fronte all’ingresso, una comitiva di raggi di sole danza festosa sulla facciata della Chiesa che Six Senses ha restaurato come dono alla città. “Il give back per noi è importante – mi racconta lasciandosi scappare qualche parola in inglese tipica di chi è abituato a surfare il mondo. Poter restituire alla mia comunità, dalla quale mi sono allontanato presto, mi riempie il cuore di gioia”.
credits: manufatto
Matteo studia Economia e Commercio, ma dopo la laura triennale capisce che quella non è la sua strada. “Ho sempre avuto la passione per il viaggio, il gusto della scoperta, così mi sono iscritto al corso Alitalia per prendere il brevetto di volo. Avevo un po' di tempo tra la teoria e la pratica e sono andato a Londra per studiare inglese: non sono più tornato. Come tutti gli italiani in cerca di vocabolario, fa il cameriere. È veloce, il suo entusiasmo è contagioso. Ha l’opportunità di entrare in Gordon Ramsey, la coglie subito e fa carriera. Dopo sette anni nella City, Matteo si mette di nuovo in viaggio e trova il modo di restare vicino a quel cielo che voleva imparare a volare. Entra nell’opening team dell’Armani Hotel di Dubai, all’interno del Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo, prima come Assistant Manager, poi come responsabile del club privee. È stata una bellissima esperienza, ma io volevo continuare a scoprire e contaminarmi. Volevo continuare a volare”.
Sono curioso di sapere cos’è per lui il volo. “Libertà e allo stesso tempo controllo. È contatto con nuove persone, idee, modi di vivere. Lavorare nell’hospitality, nei Paesi e nelle aziende in cui ho vissuto, mi ha dato tutto questo”. Ci interrompiamo, Matteo si sofferma qualche istante con una coppia di ospiti per accertarsi che la vacanza proceda bene. “Ospitare è far vivere al cliente emozioni vere costruendogli un’esperienza su misura. Oggi il cliente è sempre più consapevole delle scelte che facciamo. Qui in Six Senses ho la fortuna di lavorare con piccole aziende che credono veramente nei loro prodotti, rispettano le persone e il territorio, come voi di Boniviri”.
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Lorenzo ci porta un succo di frutta rigorosamente ‘fatto in hotel’, Matteo lo ringrazia con uno sguardo complice. “Siamo un team di quaranta persone, a regime arriveremo a settanta. L’ho costruito da zero, ho partecipato dall’inizio a tutti i colloqui. Ho voluto essere il primo contatto dei ragazzi e trasmettere a tutti i miei futuri collaboratori la passione per il mio lavoro e per questo brand. Passo tanto tempo qui, cerco di stare con loro il più possibile. Voglio che sappiano che possono sempre contare su di me”.
Un aereo disegna una soffice striscia bianca sulla tela azzurra del cielo. Ha ragione Matteo. Chi l’ha detto che per imparare a decollare serve il brevetto di volo? Basterebbe trovare il coraggio di allontanarci dalle nostre sicurezze, uscire allo scoperto dalle nostre certezze, lasciarci contaminare.
Volare. Allontanarsi e tornare. Restituire.